Ti piace la nuova nave? L'ho chiamata Dolce Vendetta.— Capitan Sbudella
Ti piace la nuova nave? L'ho chiamata Dolce Vendetta.
È l'ora della vendetta!
La vendetta resta una pulsione orribile anche quando si gonfia di ragioni.
Ci si riunisce in gruppi, perché l'obbedienza permette di fare tutto quello di cui per convinzione propria non si sarebbe più capaci, e l'inimicizia di quei gruppi dona agli uomini la sempre operante reciprocità della vendetta, mentre l'amore ben presto si addormenterebbe.
Ci si vendica di una viltà, commettendone un'altra.
Chi si vendica dopo la vittoria è indegno di vincere.
L'aforisma è genio e vendetta e anche una sottile resa alla realtà biblica.
Un cadavere non vendica le offese.
Per il che si ha a notare che li uomini si debbono o vezzeggiare o spegnere; perché si vendicano delle leggieri offese, delle gravi non possono; sì che l'offesa che si fa all'uomo debba essere in modo che la non tema la vendetta.
Vendicarsi è la cura migliore per qualcuno che è stato ferito.
La vendetta procede sempre dalla debolezza dell'animo, che non è capace di sopportar le ingiurie.
Mi chiamo Massimo Decimo Meridio, comandante dell'esercito del nord, generale delle legioni Felix, servo leale dell'unico vero imperatore Marco Aurelio, padre di un figlio assassinato, marito di una moglie uccisa,... e avrò la mia vendetta, in questa vita o nell'altra.