Con le vesti ondeggianti e iridescenti, anche quando cammina si direbbe che danzi.
Ciò che ho sempre trovato di più bello, a teatro, è il lampadario.
Il progresso, la più ingegnosa e più crudele tortura dell'umanità.
Il dandismo non è neppure, come sembrano credere molti sconsiderati, un gusto sfrenato del vestire e dell'eleganza materiale. Per il dandy perfetto tali cose sono unicamente un simbolo della superiorità aristocratica del suo spirito.
Un vecchio scrittore sconosciuto ha detto: "Nulla eguaglia la gioia dell'uomo che beve, se non la gioia del vino di essere bevuto".
L'inclinazione frenetica dell'uomo per tutte le sostanze, salutari o rischiose, che esaltano la sua personalità, testimonia della sua grandezza. Perché aspira sempre a riaccendere le proprie speranze e a elevarsi verso l'infinito. Ma bisogna vedere i risultati.
Danzare è prendere parte al controllo cosmico del mondo.
Toccare, commuovere, ispirare: è questo il vero dono della danza.
Lodo la danza perché libera l'uomo dalla pesantezza delle cose e lega l'individuo alla comunità. Lodo la danza che richiede tutto, che favorisce salute e chiarezza di spirito, che eleva l'anima.
Vegnirò mo' a quelli balli et bassedançe che son fora dal vulgo fabricati per sale signorile, e da esser sol dançati per degnissime Madonne et non plebeie.
La danza, un minimo di spiegazione, un minimo di aneddoti, e un massimo di sensazioni.
La danza è una delle forme più perfette di comunicazione con l'intelligenza infinita"
Le tette finte sono come i nazisti: non ridono, non danzano. Sono sempre solo dure e sull'attenti.
L'espressione più vera di un popolo è nella sua danza e nella sua musica. I corpi non mentono mai.
Lo stato della danza: una sorta d'ebbrezza che va dal languore al delirio, da una sorta d'abbandono ipnotico a una sorta di furore.
Il tutù è un costume pornografico che dimostra quanto è stato svilito il concetto di danza.
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