Disertore può chiamarsi il suicida.
Creder d'ingegno chi sa molto a memoria gli è come riputare sapiente chi tiene in casa una grande biblioteca. Molti, anzi, a forza di studio, diventano ignorantissimi.
Qual è la miglior lingua? Leggo Shakespeare, e dico, è l'inglese, leggo Virgilio e dico "è il latino", leggo Dante e dico è l'italiano, leggo Richter, e dico, è il tedesco, leggo Porta, e dico è il milanese.
L'umorismo non poteva sorger completo che in un'epoca di scetticismo. - Nell'Um. la ingenuità infantile della frase colla senile profondità del pensiero.
La menzogna non può esser contenuta se non in un vaso di verità. La stessa menzogna è un omaggio alla verità, perché tanto è migliore quanto più è verosimile.
Il torto di molti ladri in faccia al pubblico e alla giustizia è quello di non aver rubato abbastanza per celare il furto.
La difficoltà di commettere suicidio sta in questo: è un atto di ambizione che si può commettere solo quando si sia superata ogni ambizione.
Non che il suicidio sia sempre follia. Ma in genere non è in un accesso di ragione che ci si ammazza.
Non c'è in natura una passione più diabolicamente impaziente di quella di colui che, tremando sull'orlo di un precipizio, medita di gettarvisi.
Il suicidio non è che una scorciatoia.
Il solo delitto imperdonabile consiste nell'interrompere l'esperimento della propria vita prima del suo termine naturale.
Il suicida è un carcerato che, nel cortile della prigione, vede una forca, crede erroneamente che sia destinata a lui, evade nottetempo dalla sua cella, scende giù e s'impicca da sé.
Uno dei miti piú pericolosi è quello secondo il quale chi sta per suicidarsi diventa sempre positivo e generoso e altruista.
Spesso apro il frigorifero e non c'è niente a parte quel mezzo limone marroncino che ormai è lì da anni. Una volta il frigo si è rotto. Quando è venuto il tecnico a ripararlo mi ha detto che non si era rotto. Si era suicidato.
Perché rinunciare? Perché arrendersi? Esiste al mondo una croce su cui valga la pena suicidarsi?
C'è sempre qualcuno che giudica la propria vita tanto intollerabile da pensare che la soluzione migliore sia accelerare il trapasso a un altro livello di esistenza.