Una colpa non è cancellata finché si rammenta.— Carlo Dossi
Una colpa non è cancellata finché si rammenta.
Due sono le grandi gioie nella vita d'amore di un uomo: la prima, quando per la prima volta può dire "amo", l'altra ancora più grande, quando può dire "sono amato".
Quando l'interesse del principe non s'accorda a quello del popolo, il principe è di danno, e quando s'accorda, il principe è inutile.
Creder d'ingegno chi sa molto a memoria gli è come riputare sapiente chi tiene in casa una grande biblioteca. Molti, anzi, a forza di studio, diventano ignorantissimi.
Chi molto dice - pensa poco.
Chi non procede per una sol via, di nessuna va a capo; chi l'arco non tende del proprio intelletto ad un unico scopo, nulla colpisce.
Quando le cose mi cadono dalle mani, non è colpa mia, è colpa delle cose.
Bisogna evitare le colpe non per paura, ma perché si deve.
L'uomo può sopportare le disgrazie, esse sono accidentali e vengono dal di fuori: ma soffrire per le proprie colpe, ecco l'aculeo della vita.
La colpa esiste solo per i rei confessi. L'insufficienza di prove e il beneficio del dubbio sono capisaldi giuridici irrinunciabili.
Chi trova nella propria vita molte colpe si sveglia di frequente anche dai sogni come i fanciulli e vive nella paura, tra brutti presentimenti; a chi invece è conscio di non aver commesso alcuna ingiustizia sta sempre accanto una lieta speranza e una buona "nutrice di vecchiaia".
Un uomo non può chiamarsi reo prima della sentenza del giudice, nè la società può toglierli la pubblica protezione, se non quando sia deciso ch'egli abbia violati i patti coi quali le fu accordata.
Chi sfugge ad un processo confessa la propria colpa.
La colpa è così piena d'ingenua gelosia che si versa da sola per timore d'essere versata.
L'assoluzione del colpevole condanna il giudice.