Le lettere d'amore si nutrono di lontananza.
Aveva paura di avere, in punto di morte, una paura da morire.
Vecchiaia: stanchezza che il riposo non elimina.
Mi scrive l'amica di Londra: "A giudicare da certi cimiteri ci sarebbe da pensare che noi trattiamo i nostri cari meglio da morti che da vivi.
Tentazione dell'intelligenza: capire presto e accontentarsi.
Nell'arco della vita l'attività sessuale si svolge a forma di cerchio. Comincia dove finisce, con le carezze.
Nessun posto è lontano. Se desiderate essere accanto a qualcuno che amate forse non ci siete già?
Da quando esiste l'aereo, neanche i parenti più lontani sono più quelli di una volta.
La lontananza aumenta il prestigio.
Sono felice? No, ovvio. Mi manca da morire. Ma non posso fare molto. Proprio perché lo amavo, ho dovuto lasciarlo andare. Vivo guardando avanti. Non so cosa il futuro mi riserverà. Ho paura? Tanta. Ho deciso di vivere giorno dopo giorno.
Separarci è un dolore così dolce che non mi stancherei, amore mio, di dirti buona notte fino a giorno.
Sapere allontanarsi e avvicinarsi è la chiave di qualsiasi relazione duratura.
Sembrava che ci amassimo meglio quando c'era una spazio di due continenti tra noi. Il lavoro quotidiano dell'amore era spesso difficile da gestire in casa.
Mi annoio qui quando non sono con lei e, poiché ci vediamo poco, mi annoio molto.
Non c'è rabbia nella sua voce. Solo vuoto, ed è peggio. Il ragazzo del pane sta già scivolando via da me.
Ci sono momenti in cui so che tra coloro che si amano non c'è alcuna distanza.