Aveva paura di avere, in punto di morte, una paura da morire.— Carlo Gragnani
Aveva paura di avere, in punto di morte, una paura da morire.
Tentazione dell'intelligenza: capire presto e accontentarsi.
Mi scrive l'amica di Londra: "A giudicare da certi cimiteri ci sarebbe da pensare che noi trattiamo i nostri cari meglio da morti che da vivi.
Ho sempre preferito le porte d'uscita a quelle d'ingresso.
La paura si vince non col coraggio ma con una paura più grande. Tutti gli eroi ne fanno esperienza.
La morte è una faccenda molto triste, molto noiosa, e il mio personale consiglio per voi è di non averci niente a che fare.
Se la fama giunge solo dopo la morte, che aspetti.
Qualcuno va incontro alla morte pieno d'ira: solo chi vi si è preparato a lungo, ne accoglie lieto l'arrivo.
Chi sarebbe così insensato da morire senza aver fatto almeno il giro della propria prigione?
È più facile sopportare la morte senza pensarvi che il pensiero della morte senza pericolo.
Chi teme la morte è già morto.
Il fatto che sono morti non testimonia affatto che siano vissuti.
La morte è un sonno senza sogni e forse senza risveglio.
Se uno non vuole morire, non vuole vivere: la vita ci è stata data con la condizione della morte; noi avanziamo verso di essa.
Solo un fumo torbido è il sogno della morte, e il fuoco della vita sotto vi arde.