Il pessimista è uno che si è informato.— Carlo Gragnani
Il pessimista è uno che si è informato.
Un errore ripetuto frequentemente ha una grande forza di persuasione.
Mi scrive l'amica di Londra: "A giudicare da certi cimiteri ci sarebbe da pensare che noi trattiamo i nostri cari meglio da morti che da vivi.
Quando un libro è uscito è tempo, per l'autore, di rimorsi.
Il più grande sforzo della teologia è stato sempre quello di scagionare Dio.
Non sono un pessimista. Accorgersi del male dove esiste, a mio parere, è una forma di ottimismo.
Colui che non ha niente da perdere non ha nessuna ragione di essere pessimista.
L'ottimista vede opportunità in ogni pericolo, il pessimista vede pericolo in ogni opportunità.
Il pessimismo non ha mai consolato né i malati nel corpo, né gli infermi nell'anima.
Basta con il pessimismo scaramantico di quelli che ti dicono che va sempre male. Dobbiamo anche capire che non esiste un solo modo di fare le cose.
La poesia del pessimismo è la gioia di vivere.
Un pessimista è uno che, quando sente profumo di fiori, si guarda in giro per vedere dov'è la bara.
Mi sento molto ottimista sul futuro del pessimismo.
Un pessimista ha ragione più spesso di un ottimista, ma un ottimista si diverte di più.
Essere pessimisti circa le cose del mondo e la vita in generale è un pleonasmo, ossia anticipare quello che accadrà.