I tempi della filantropia sono i tempi in cui si mettono dentro i mendicanti.
Il professionismo dell'entusiasmo è la più nauseante delle insincerità.
L'unica gioia al mondo è cominciare. E' bello vivere perché vivere è cominciare, sempre ad ogni istante.
L'esperienza del pericolo rende vigliacchi ogni giorno di più.
Si dovrebbe stupirsi se fosse diverso: si accumula rabbie, umiliazioni, ferocie, angosce, pianti, frenesie e alla fine ci si trova un cancro, una nefrite, un diabete, una sclerosi che ci annienta. E voilà.
Gli uomini sono tutti d'accordo per frequentare le prostitute, e lì si sfogano e non dànno più noia alle altre. Dunque le rispettino.
Sono dei bei rompicoglioni, i filantropi.
Filantropo. Vecchio signore ricco e solitamente calvo, che si è allenato a fare un ghigno ogni volta che la coscienza gli rimorde il portafoglio.
La filantropia [...] è la religione dei rivoluzionari con la polizza di assicurazione. E poi [...] con la filantropia e l'intelletto rivolto a sinistra s'incassano miliardi.
La filantropia è quasi l'unica virtù sufficientemente apprezzata dagli uomini. Non solo, è grandemente sopravvalutata: e chi la sopravvaluta è il nostro stesso egoismo.
I filantropi perdono ogni senso di umanità: è la loro caratteristica distintiva.
Le persone dall'animo filantropico perdono il senso dell'umanità. È la caratteristica che li contraddistingue.
Troppo spesso il filantropo circonda l'umanità delle proprie miserie trascorse, come di un'atmosfera, e questo egli lo chiama "pietà".