I tempi della filantropia sono i tempi in cui si mettono dentro i mendicanti.— Cesare Pavese
I tempi della filantropia sono i tempi in cui si mettono dentro i mendicanti.
Per vivere bisogna aver forza e capire, scegliere.
Siccome Dio poteva creare una libertà che non consentisse il male ne viene che il male l'ha voluto lui. Ma il male lo offende. È quindi un banale caso di masochismo.
In amore conta soltanto aver la donna in letto e in casa: tutto il resto sono balle, luride balle.
In fondo, l'unica ragione perché si pensa sempre al proprio io, è che col nostro io dobbiamo stare più continuamente che con chiunque altro.
Cara donna, vuoi che mettiamo il letto in negozio? Sono Pablo, e lavoro a giornata.
La filantropia è quasi l'unica virtù sufficientemente apprezzata dagli uomini. Non solo, è grandemente sopravvalutata: e chi la sopravvaluta è il nostro stesso egoismo.
I filantropi perdono ogni senso di umanità: è la loro caratteristica distintiva.
Troppo spesso il filantropo circonda l'umanità delle proprie miserie trascorse, come di un'atmosfera, e questo egli lo chiama "pietà".
La filantropia [...] è la religione dei rivoluzionari con la polizza di assicurazione. E poi [...] con la filantropia e l'intelletto rivolto a sinistra s'incassano miliardi.
Sono dei bei rompicoglioni, i filantropi.
Filantropo. Vecchio signore ricco e solitamente calvo, che si è allenato a fare un ghigno ogni volta che la coscienza gli rimorde il portafoglio.
Le persone dall'animo filantropico perdono il senso dell'umanità. È la caratteristica che li contraddistingue.