Uno di campagna è come un ubriaco. È troppo stupido per lasciarsela fare.— Cesare Pavese
Uno di campagna è come un ubriaco. È troppo stupido per lasciarsela fare.
Che morso da affamato, da squalo, da cancro ha la lontananza.
Per sopportare i ricordi d'infanzia di un altro, bisogna esserne innamorato.
Il maggiore torto del suicida è non d'uccidersi, ma di pensarci e non farlo. Niente è più abbietto dello stato di disintegrazione morale cui porta l'idea, l'abitudine dell'idea del suicidio.
Tanti sono morti disperati. E questi hanno sofferto più di Cristo. Ma la grande, la tremenda verità è questa: soffrire non serve a niente.
L'arte di non farci mai avvilire dalle reazioni altrui, ricordando che il valore di un sentimento è giudizio nostro poiché saremo noi a sentircelo, non chi interviene.
Non viene ingannato se non chi si fida.
Niente è più facile che ingannare se stessi, l'uomo crede vero tutto ciò che desidera.
Le cose importanti sono il cibo, i soldi, e la possibilità di fregare i propri nemici. Date queste tre cose a un uomo, e non lo sentirete lamentarsi molto.
La fede non è che una vanità tra le altre e l'arte di ingannare l'uomo sulla natura del mondo.
Non so se la speranza Va con l'inganno unita: so che mantien in vita qualche infelice almen.
Amo è la parola più pericolosa per il pesce e per l'uomo!
Ingannare per una precisa ragione significa quasi essere fedeli.
No, ricchezza né onore, Con frode o con viltà, Il secol venditore, Mercar non mi vedrà.
Farsi ingannare una volta è scocciante, due sciocco, tre turpe.
Un inganno tira l'altro.