La vita senza fumo è come il fumo senza l'arrosto.— Cesare Pavese
La vita senza fumo è come il fumo senza l'arrosto.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi- questa morte che ci accompagna dal mattino alla sera, insonne, sorda, come un vecchio rimorso o un vizio assurdo. I tuoi occhi saranno una vana parola, un grido taciuto, un silenzio.
Il dolore non è affatto un privilegio, un segno di nobiltà, un ricordo di Dio. Il dolore è una cosa bestiale e feroce, banale e gratuita, naturale come l'aria.
Tanto stupido che per trovare uno scopo alla sua vita, ha dovuto fare un figlio.
Un padre va sempre aiutato. Bisogna insegnargli che la vita è difficile. Se poi, com'è giusto, tu arrivi dove lui voleva, devi convincerlo che aveva torto e che l'hai fatto per il suo bene.
Nulla è più inabitabile di un posto dove siamo stati felici.
Il fumare lo aiutava molto davanti alle donne, a cui il fumo piace, anche perché lo ritengono, e magari con ragione, un gradevole presagio dell'arrosto.
A volte il fumo è meglio dell'arrosto.
Una sola via conduce ai polmoni e questa va asfaltata.
Il fumo è più micidiale di alcol e droghe: ogni anno 50mila morti per tumore polmonare. Chi inizia a 15 anni rischia il cancro a 45.
Il tabacco ha provocato solo stragi tra l'umanità. Una volta presi nella sua rete, è raro trovare qualcuno che ne esca... Tolstoj l'ha definito il peggiore di tutti i tossici...
Niente è uguale al tabacco; è la passione della gente a modo e chi vive senza tabacco non è degno di vivere.
Può citarmi le cose più importanti nella sua vita? Non saprei. Tutto. Vivere. Fumare.
Dai fumatori si può imparare la tolleranza. Mai un fumatore si è lamentato di un non fumatore.