I grandi uomini sono i più soli.
Non c'è niente di peggio che venir piantati dalla propria donna quando si è al verde. Niente da bere, niente lavoro, solo quattro pareti, star lì seduti a fissare le pareti e a pensare. Ecco come si vendicavano le donne, ma stavano male anche loro. O così mi piaceva credere.
Stasera il corpo ha battuto l'anima, di solito succede così.
Viaggiare non è altro che una seccatura: di problemi ce ne sono sempre più che a sufficienza dove sei.
Troppo spesso, l'unica via d'uscita è dormire.
L'individuo equilibrato è un pazzo.
La solitudine è per lo spirito, ciò che il cibo è per il corpo.
A ciascuno è affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.
Sono un vecchio pezzo di carne maciullata. E sono solo. E me lo merito di essere solo.
Fra miliardi di secoli, la sofferenza e la solitudine di mia mamma, provocate da me, esisteranno ancora. Ed io non posso rimediare. Espiare soltanto.
Sono sinceramente convinto che se c'è a questo mondo una persona che noi possiamo toccare totalmente, senza vergognarci, non moriremo mai di solitudine.
I solitari leggono molto, ma parlano poco e poco sentono dire: la vita per loro è misteriosa. Sono mistici e spesso vedono il diavolo dove non è.
Poco per volta comincio a vedere chiaro sul più universale difetto del nostro genere di formazione e di educazione: nessuno impara, nessuno tende, nessuno insegna a sopportare la solitudine.
La solitudine significa anche: o la morte o il libro. Ma innanzi tutto significa alcol.
Siamo soli, assolutamente soli su questo pianeta fortuito; e fra tutte le forme di vita che ci circondano non una, tranne il cane, ha stretto alleanza con noi.
Non raccontate mai niente a nessuno. Se lo fate, finisce che sentite la mancanza di tutti.
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