Sono un surfista, seppur scarso.— Chris Weitz
Sono un surfista, seppur scarso.
Internet è fantastico e strano: puoi scrivere una lettera e dare ragionevolmente per scontato che verrà letta.
Nei miei film depressione e tristezza entrano sempre in gioco.
Se non la tiri, loro non possono colpirla.
Sapete perché la gente ama lo sport? Perché nello sport c'è giustizia. Perché nello sport, prima o poi, trionfa la giustizia. Perché nello sport, prima o poi, i conti tornano, arrivano i nostri, vincono i buoni.
Una volta lo sport era diverso e noi non eravamo solo gli ingranaggi di una macchina di immensi interessi economici, politici, industriali, di immagini.
Fate come i campioni sportivi, che raggiungono alti traguardi allenandosi con umiltà e duramente ogni giorno. Il vostro programma quotidiano siano le opere di misericordia: allenatevi con entusiasmo in esse per diventare campioni di vita!
Per uno sportivo, è difficile capire quando è il momento di smettere. Io non ho avuto il tempo di prendere questa decisione.
Con lo sport non puoi sognare come puoi fare se scrivi, se reciti, se dipingi o se fai carriera come dirigente: l'ho capito a undici anni che non avrei mai giocato per l'Arsenal. Undici anni sono davvero pochi per scoprire una così amara verità.
Una volta Gianni Brera, parlando di uno sportivo, un ciclista, notava che era nato e vissuto in provincia: solo in provincia, scriveva, si coltivano le grandi malinconie, il silenzio e la solitudine indispensabili per riuscire in uno sport così faticoso. Non è così anche per lo studio?
Ho giocato a livello agonistico in vari sport, ma quando giochi per soldi la questione cambia completamente.
Per la donna lo sport è solo una divertente bizzarria, un passatempo cui dare un peso relativo, mentre, in quanto gioco regolato, risponde ad esigenze profonde dell'uomo il quale, a differenza della femmina, ha poco di meglio da fare.
Lo sport serio non ha nulla a che fare col fair play. È colmo di odio, gelosie, millanterie, indifferenza per ogni regola e piacere sadico nel vedere la violenza: in altre parole, è la guerra senza le sparatorie.