La ragione è di chi ha successo.
Scrivere, si dice del resto, sarebbe una professione come tutte le altre. Il fatto che sia necessario dirlo, mai si oserebbe consolare in tal modo un ingegnere o un tornitore metallurgico, dimostra che non è così.
Il nostro viaggiare su e giù indica, oltre che curiosità, anche un bisogno, ma di che? Che cosa ci manca?
L'insensibilità non è mai un progresso, difficilmente è un aiuto.
Il passato non è morto; non è nemmeno passato. Ce ne stacchiamo e agiamo come se ci fosse estraneo.
Dio, quando stiamo in alto, è tutto; ma se stiamo in basso, è un supplemento della nostra meschinità.
Sii sensibile verso le disgrazie altrui. Devi conoscere altrettanto bene le tragedie e i trionfi, gli insuccessi come i successi.
In affari, la fedeltà è il settanta per cento del successo.
Non ci si rende mai conto di quando si sta vivendo il proprio momento d'oro.
Piuttosto che avere successo con l'inganno, fallisci con onore.
Il successo, non importa quanto completo, non importa quanto persistente e continuato, non ci può proteggere completamente dai terrori mortali.
Quando uno scrittore arriva a scoprire di non avere alcun talento letterario, ha ormai così successo da non poter più smettere.
Qualunque sia il tuo talento, dovresti coltivarlo, e nutrirlo e costruire su di esso. È il talento specifico che ti porterà al vertice nel tuo campo di attività.
In Italia il successo non è proporzionale alla qualità. Un tronista risulta più popolare di un attore che fa il suo mestiere da trent'anni. Questa è conosciuta come fenomenologia, di cui il nostro Paese è ghiotto.
La vita è una lotteria gigante dove si vedono solo i biglietti vincenti.