La cultura è un bene comune primario come l'acqua; i teatri le biblioteche i cinema sono come tanti acquedotti.
La cultura permette di distinguere tra bene e male, di giudicare chi ci governa. La cultura salva.
Dico sempre ai miei figli che, davanti al grande schermo, bisogna ricordare che, in fondo, non vediamo altro che finzione. I personaggi che interpretiamo, e che lo spettatore vede, non sono reali: sono nelle nostre menti ed è questa la magia di quella fantastica arte che è il cinema.
Il cinema: una donna nuda e un uomo con la pistola. Qualcosa a metà tra l'orologeria di precisione e la tratta delle bianche.
Il cinema è uno dei tre linguaggi universali; gli altri due sono la matematica e la musica.
Mi sembra che oggi il cinema rischi una vera e propria regressione, trasformandosi in un intrattenimento puramente infantile.
Mio padre mi portava al cinema di continuo. Mi ha raccontato del primo film che ha visto. È entrato in una sala buia e su uno schermo bianco ha visto un razzo volare nell'occhio dell'uomo nella Luna. Gli si è conficcato dentro. Ha detto che è stato come vedere i suoi sogni in pieno giorno.
Il cinema non produce arte, crea al massimo cultura.
La cinematografia è un tipo di scrittura che va coltivata con una certa irruenza: un film commerciale non è un peccato, importante è vivere certi momenti, accorgersi di tutto.
La televisione crea l'oblio, il cinema ha sempre creato dei ricordi.
Il cinema non è tutto il circo che gli si forma intorno.
Non è necessario essere folli per fare del cinema. Ma aiuta molto.
A me piace il cinema, mi affascina, mi attira proprio per il suo procedere frammentato, in sequenza. A teatro, in fondo, quando hai studiato bene il testo e hai armonizzato i tempi con gli altri attori della compagnia, la cosa in un certo senso fila via liscia, "va da sé".
Bisogna, che el se sfadiga a studiar, e che el trema sempre ogni volta, che se fa una nova commedia, dubitando, o de no saverla quanto basta, o de no sostegnir el carattere come è necessario.
Il teatro è meraviglioso proprio in quanto mette in scena gli stati d'animo, coinvolge mantenendo nel contempo le distanze della vita vera. Il teatro è una scuola di emozioni come le fiabe per bambini.
In teatro abbiamo le parole. E le parole hanno uno spazio, rimangono nell'aria. Si possono ascoltare, sentire, possiamo sperimentare il loro peso. Nel cinema, però, le parole sono relegate ad un secondo livello che le assorbe.
Per me il teatro musicale è stata una scoperta tardiva che mi ha aiutato a far tornare nel mio lavoro un rapporto con la musica, con la dimensione visivo-temporale, che era quella che contraddistingueva i miei inizi.
Ringraziamo Iddio, noi attori, che abbiamo il privilegio di poter continuare i nostri giochi d'infanzia fino alla morte, che nel teatro si replica tutte le sere.
Se un drammaturgo provasse a guardare tutti faccia a faccia, si avrebbe il peggior caso di strabismo dopo che Annibale perse un occhio cercando di contare i suoi diciannove elefanti durante una tempesta di neve mentre attraversava le Alpi.
E' bello andare a teatro ed essere costretti a stare seduti e pensare alla vita. E' un'esperienza quasi religiosa.
Non è il teatro ad avermi stancato, ma l'impegno.
Il cinema non ti dà la possibilità di incontrare il pubblico o di ricevere un applauso.
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