Per governare bisogna saper conoscere gli uomini.
La tradizionale versione apocalittica di una fine del mondo, con i suoi immani cataclismi che investono tutti, è anche rassicurante, perché permette di sovrastare l'angoscia della propria morte con l'immagine di una morte universale, di roghi e diluvi che bruciano e sommergono ogni cosa.
Il mistero è anzitutto l'al di qua, la giornata terrestre con le attese, i ricordi, gli amori, le piccole pene e le piccole gioie, intrise di fragile argilla e di eternità.
Aiutare vuol dire ascoltare l'altro, seguirlo nei suoi labirinti senza smarrire la propria strada, assecondarlo senza debolezza e correggerlo senza astio, immedesimandosi con i suoi fantasmi senza perdere i propri, saper offrirgli l'altra guancia o dargli un ceffone, a seconda dei casi.
Il gatto non fa nulla, semplicemente è, come un re.
Il ministro Brunetta ‐ dalla faccia feroce quando annuncia licenziamenti, ma dalla lacrima facile quando viene lodato.
So che i media amano personalizzare i dibattiti politici e so che il governo mi demonizzerà.
Cura di governo dovrebbe essere quella di migliorare la condizione del povero e non è così sventuratamente. I governi pensano alla propria conservazione.
"Contro la criminalità organizzata ci vuole fermezza". Infatti il governo non si muove.
Domani vedrò sette aquile, una grande cometa apparirà, e dai turbini si udiranno voci che prediranno cose mostruose e terribili... Questo universo non ha mai avuto senso: sospetto che sia stato costruito su appalto governativo.
Molto spesso, col cambiare del governo, per i poveri cambia solo il nome del padrone.
I tentativi di sedurre e lusingare i giornalisti si ripetono ogni giorno: governi, amministrazioni locali, imprese e gruppi di pressione, ci provano tutti, e i giornalisti che si lasciano incantare sono una delle cause più comuni - anche se meno riconosciute - del cattivo giornalismo.
Una sola cosa che la storia non spiega bene è in che cosa consistono i cattivi governi.
L'ordine non si trova che nella legge, nella legalità: e la sua osservanza deve essere prima nel governo, se si vuole che si estenda fra il popolo.
Il primo dovere per un governo è di garantire che la gente abbia cibo, carburante e vestiti. Il secondo, che abbiano i mezzi per un'educazione morale ed intellettuale.
Non esiste assurdità tanto sbagliata che non possa diventare il credo della grande maggioranza tramite adeguate azioni del governo.