Tutti si pentono quando non serve più.
La vita può essere compresa solo guardando indietro, anche se dev'essere vissuta guardando avanti.
Fare il proprio dovere, non esagerare, opporre la pazienza all'angoscia della storia e della vita.
Per essere liberi, per non lasciarsi sedurre dai maestri desiderosi di plagiare anime e plasmare seguaci, è necessario essere intellettualmente poligami e politeisti.
La vita è pienamente godibile solo se illuminata da un significato superiore.
L'ambiguità è un pretesto dei deboli, per attribuire al mondo la loro incapacità di discernere, come un daltonico che accusasse l'erba e i papaveri di avere i colori indistinguibili.
L'innocenza è veneranda, ma quanto lo è pure il pentimento!
Quando le cose sono ormai successe è inutile pentirsi.
Molti vedono la virtù più nel pentimento dei falli commessi che nel fatto di evitarli.
Non ho mai vissuto per pentirmi delle cose che ho detto.
Se ho fatto una sola cosa buona nella mia vita, me ne pento dal profondo del mio cuore.
Ci si consola oggigiorno non con la penitenza, ma col divertimento. Il pentimento non è più di moda.
Ciò che ci consola al giorno d'oggi non è il pentimento, ma il piacere. Il pentimento è completamente fuori moda.
L'inizio del pentimento è l'inizio di una nuova vita.
Non mi pento di nulla nella mia vita, eccetto di quello che non ho fatto.