Il nemico della libertà è la falsa universalità.
Quando uno scrittore parla a proprio nome dice ciò che pensa e in cui crede, afferma che la vita è un bene di cui ringraziare Dio o un male da deprecare; in ogni caso, condivide e sottoscrive la sua pagina.
Uomini e popoli sono frumento per la storia che li macina, al momento fa male e per terra restano macchie di sangue, poi si ascigugano e il pane che viene fuori è buono.
La vita è pienamente godibile solo se illuminata da un significato superiore.
La menzogna è pesante, chi ne abusa può trovarsela al piede come una palla di piombo.
Dio maledica le parole, che mettono in moto cose più grandi di loro, e cose brutte.
La nostra libertà non può essere salvaguardata se non con la libertà della stampa, né questa può essere limitata senza il pericolo di perderla.
La libertà è qualcosa che incute, veramente, terrore. E così pure la modernità. Questo è ciò che ha reso sconcertante e mostruosa, agli occhi del mondo, l'America.
Non è la libertà che manca. Mancano gli uomini liberi.
Dov'è la libertà, lì è il mio Paese.
Ai miei occhi le società umane, come gli individui, diventano qualcosa solo grazie alla libertà.
Non apprezza la libertà chi non ha mai conosciuto la costrizione.
La libertà non consiste nell'avere un buon padrone, ma nel non averne affatto.
Per essere liberi in un'età come la nostra, uno deve essere in una posizione d'autorità. Questo di per sé basterebbe a rendermi ambizioso.
Disapprovo quel che dite, ma difenderò fino alla morte il vostro diritto di dirlo.
La lotta alla miseria deve essere condotta dal Governo, mentre la ricerca della felicità deve essere lasciata all'iniziativa privata. In altre parole bisogna essere socialisti al vertice e liberi imprenditori alla base.