La verità è una, chiara e semplice, come sempre.
Non perdere la testa e la memoria è obbligo di tutti.
Le cose ma anche i gesti, i volti, i paesaggi hanno certo la loro poesia e un pezzo di realtà inquadrato in una cornice vuota è un quadro.
Il fascismo è anzitutto quest'incapacità di scorgere la poesia nella dura e buona prosa quotidiana, questa ricerca di una poesia falsa, enfatica ed eccitata.
Avere autentici maestri è una grande fortuna, ma è anche un merito, perché presuppone la capacità di saperli riconoscere e di sapere accettare il loro aiuto.
Senza libera e asciutta sobrietà laica non c'è vera fede né vero amore per la vita.
Tutte le verità passano attraverso tre stadi. Primo: vengono ridicolizzate; secondo: vengono violentemente contestate; terzo: vengono accettate dandole come evidenti.
In natura la verità è sempre assai più bella di tutto ciò che i nostri poeti, gli unici autentici maghi, possono anche soltanto immaginare.
La mia verità può non essere la vostra, però la vostra verità può non essere la mia.
La maggior parte degli scrittori considera la verità il bene più prezioso, perciò ne fa l'uso più parco possibile.
La verità è come il cauterio del chirurgo: brucia, ma risana.
Il vero è tanto più gradito quanto sia ispido di difficoltà, e più stimata è la rivelazione che assai ci sia costata.
La verità è sempre la correzione di un errore; e quindi l'errore fa parte della verità.
La verità spesso soffre di più per il calore dei propri difensori che per le argomentazioni dei propri oppositori.
La verità ha un suo modo di cambiare ogni giorno, ogni secondo. Si resta attaccati al proprio stile e la verità cambia intorno a noi. Se hai stile hai il tuo metodo che continua mentre tutte le cose vacillano.
La verità è un simbolo perseguito da matematici e filosofi. Nei rapporti umani, la bontà e le menzogne valgono più di mille verità.