L'amore è un'eco dell'infinito e una sfida al tempo.
L'Io si arricchisce nel confronto con le diversità, ma senza venire cancellato o assorbito. Il dialogo, che unisce gli interlocutori, presuppone la loro distinzione e una piccola, ma insopprimibile e feconda distanza.
La tradizionale versione apocalittica di una fine del mondo, con i suoi immani cataclismi che investono tutti, è anche rassicurante, perché permette di sovrastare l'angoscia della propria morte con l'immagine di una morte universale, di roghi e diluvi che bruciano e sommergono ogni cosa.
Il cinismo è una sorta di fratello cattivo del disincanto.
Schnitzler è il tipico scrittore che fonde compassione e nichilismo in una visione desolata, in una cartella clinica della condizione umana in cui anche la storia e la politica appaiono maschere illusorie degli istinti e del destino.
Credere che uno scenario di grattacieli non si adatti a differenza delle temde di un pastore al cristianesimo significa non credere nel cristianesimo.
Quei giuramenti, quei profumi, quei baci infiniti, rinasceranno.
Amore: quando la parola viene usata in maniera appropriata, non denota qualsiasi e ogni relazione tra i due sessi, ma soltanto una relazione in cui ci sia un grande coinvolgimento emotivo e che sia di natura psicologica e fisica.
L'amore comincia sempre dopo. Quando alla passione subentra l'affetto. E cominciamo a fidarci. E possiamo amare con l'altro.
Utilizzando un linguaggio oggi abbastanza noto, possiamo dire che l'amore non conosce «alcuna forma di discriminazione».
Chiunque abbia mai amato porta una cicatrice.
L'amore è molto più che una passione o un affetto. In un certo senso, è molto più di una conoscenza. È ciò che rende possibile la stessa conoscenza.
Le menti più pure e più pensose sono quelle che amano i colori.
L'uomo non è mai solo. È sempre abbandonato.
L'amore è un contratto così come il matrimonio.
Sembra un paradosso, ma nell'amore due esseri diventano uno, e tuttavia restano due.