Buongiorno, principessa! Stanotte t'ho sognata tutta la notte, andavamo al cinema, e avevi quel tailleur rosa che ti piace tanto, non penso che a te principessa, penso sempre a te!
— Roberto Benigni
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La nostra interpretazione
Un uomo si rivolge alla donna amata con un appellativo affettuoso e quasi fiabesco, trasformandola in una figura regale del suo immaginario quotidiano. Il suo risveglio è immediatamente abitato dal ricordo del sogno, nel quale i gesti semplici, come andare al cinema insieme, assumono un valore straordinario. Il dettaglio del tailleur rosa, ricordato con precisione, rivela un’attenzione profonda alla persona, ai suoi gusti e alle piccole cose che la rendono unica. Il sentimento espresso è totalizzante: il pensiero è costantemente rivolto a lei, di giorno come di notte, al punto che il confine tra sogno e realtà sembra sfumare.
L’energia delle parole, dirette e spontanee, comunica un amore giocoso ma intenso, privo di cinismo, dove l’innocenza e la fantasia diventano strumenti per esprimere devozione. C’è una dimensione quasi infantile, non nel senso di immaturità, ma di purezza dello sguardo: il mondo esterno passa in secondo piano, ciò che conta è la presenza dell’amata, reale o sognata. Questa idealizzazione non appare fredda o distante; al contrario, è intrisa di calore, quotidianità e desiderio di condivisione. L’innamorato non si limita a dichiarare un sentimento astratto, ma lo concretizza in immagini vive, che mostrano come la donna amata sia diventata il centro affettivo e immaginativo della sua esistenza.
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