È sempre per un soprassalto dell'immaginazione che si diventa gelosi.
In ogni donna fa capolino una bambina che cocciutamente vuole rimanere tale.
Le fotografie ci ricordano che il tempo è multiforme e che noi siamo parte di una catastrofe metamorfica.
La ricerca non è soltanto funzionale a ciò che si sta cercando; la ricerca contiene in se stessa la ricompensa della sua fatica.
La nostra mente rifiuta di mettersi addosso cilici segreti. Vuole trovare la gioia del vivere e del morire.
Le parole, dice lo scrittore, vengono raccolte dagli occhi come grappoli di una vigna sospesa, vengono spremuti dal pensiero che gira come una ruota di mulino e poi, in forma liquida si spargono e scorrono felici per le vene. E questa la divina vendemmia della letteratura?
La gelosia come il fuoco può accorciare le corna, ma le fa puzzare.
La distanza e la gelosia deformano la percezione dei sentimenti.
Per la gelosia, niente è più tremendo della risata.
Amare, venir ingannato, essere geloso sono cose che capitano. Ma più scomoda è l'altra via: essere geloso, venire ingannato, amare!
Gelosia. L'altra faccia dell'amore.
La colpa è così piena d'ingenua gelosia che si versa da sola per timore d'essere versata.
La gelosia è un misto d'amore, d'odio, d'avarizia e d'orgoglio.
La gelosia ha da entrar nell'amore, come nelle vivande la noce moscata. Ci ha da essere, ma non si ha da sentire.
La gelosia è la malattia dell'anima.
La gelosia si presenta come scoperta che la persona che amiamo è attratta, affascinata da qualcosa che io non ho ed invece qualcun altro ha.