La miseria avvilisce, la clausura deprava.— Denis Diderot
La miseria avvilisce, la clausura deprava.
Per essere un perfetto cristiano bisogna essere ignorante, credere ciecamente, rinunciare a tutti i piaceri, agli onori, alle ricchezze.
Il mondo ha un bell'invecchiare: non cambia. Può darsi che l'individuo si perfezioni, ma la moltitudine dell'umanità non diventa né migliore né peggiore.
La mente si comporta come quei giovani dissoluti che corrono dietro alle ragazze con l'aria sventata, il volto sorridente, l'occhio vivace e il nasino all'insù, corteggiandole tutte senza attaccarsi a nessuna di loro. Ecco: i miei pensieri sono le mie puttane.
Esiste solo una passione, la passione per la felicità.
Le donne troppo virtuose hanno in sé qualcosa che non è mai casto.
Nella preghiera io trascino Dio nella miseria umana, lo faccio partecipe delle mie sofferenze e dei miei bisogni. Dio non è sordo ai miei lamenti mi esaudisce e ha compassione di me. Dio ama l'uomo, ossia soffre delle sventure dell'uomo.
Là dove si è voluto esasperare ancora di più il capitalismo, facendone un capitalismo di Stato, la miseria è semplicemente spaventosa.
Il guaio è che sei troppo chiuso ed hai perduto la fede negli uomini. Ma non si può riporre tutto il proprio affetto in un cane, ammettilo. La tua vita è misera.
Lo sguardo della Vergine è il solo veramente infantile, il solo vero sguardo di bambino che mai si sia posato sulla nostra vergogna e sulla nostra miseria.
Tutto il mondo ha capito che la libertà è solo una menzogna quando la grande maggioranza della popolazione è condannata a un'esistenza di miseria e, priva d'istruzione e d'agi e di pane, è destinata a fare da serva ai potenti e ai ricchi.
C'erano dei porci in una baia, armi contro la miseria solo che quel giorno il vento cambiò...
Nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo felice ne la miseria.
Bere gin è un grande vizio inglese, ma miseria e sporcizia sono peggiori.
È troppo difficile pensare nobilmente quando si pensa a guadagnarsi da vivere.