La miseria avvilisce, la clausura deprava.
Il mondo ha un bell'invecchiare: non cambia. Può darsi che l'individuo si perfezioni, ma la moltitudine dell'umanità non diventa né migliore né peggiore.
I piaceri violenti sono come le sofferenze profonde: sono muti.
Il Dio dei cristiani è un dio che fa molto caso dei suoi pomi e poco dei suoi figli.
Non è necessario conoscere una lingua per tradurla, perché si traduce soltanto per persone che non la conoscono.
Con la virtù si fanno solo opere fredde. Sono la passione e il vizio ad animarle.
Chi non è capace di chiedere scusa, di chiedere perdono, di chiedere aiuto, cioè di farsi bambino quando la situazione lo richiede, non soltanto è un povero nevrotico, ma è anche povero come essere umano.
Giochiamo a fare i rivoluzionari nei nostri piccoli spazi riservati e ci sentiamo pericolosi e importanti e poi alla prima occasione vera torniamo poveri minorenni senza una casa e senza un lavoro e senza soldi, senza la minima possibilità di incidere sulla nostra vita.
O tiranno signore de' miseri mortali, o male, o persuasore orribile di mali, Bisogno, e che non spezza tua indomita fierezza...
Mia madre dice che il Terzo Mondo non tiene neanche la casa sgarrupata, e perciò non ci dobbiamo lagniare: il Terzo Mondo è molto più terzo di noi!
Se le masse lavoratrici rimangono in uno stato di miseria e di abbrutimento, non v'è grandezza di popolo, né dentro, né oltre i confini della Patria.
Consolarsi con l'altrui miserabilità può certo aiutare ad alleviare la propria disperazione ma non a migliorare se stessi.
Credimi: anche la più grande saggezza talvolta ha reso miseri gli uomini.
Si può considerare veramente libero un uomo che ha fame, che è nella miseria, che non ha lavoro, che è umiliato perché non sa come mantenere i suoi figli e educarli? Questo non è un uomo libero.
La pigrizia è madre: ha un figlio, il furto, e una figlia, la fame.
All'uomo che ha soltanto un martello, ogni cosa che vede inizia a somigliare ad un chiodo.