Odio cantare. E anche ballare.
Egli era come un gallo che pensasse che il sole fosse sorto per sentirlo cantare.
Ho sempre voluto cantare, proprio come ho sempre saputo che un giorno avrei avuto la mia nicchia negli annali della canzone.
Fammi abbracciare una donna che stira cantando e poi fatti un po' prendere in giro prima di fare l'amore.
Il mio sogno resta quello di cantare in inglese. Vorrei fare musica black con pezzi inediti.
Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento.
Cantano, pagheranno.
Gli Antenati, che avevano creato il mondo, cantandolo, erano stati poeti nel significato originario di poesis, e cioè «creazione».
Chissà perché quando mi rado nel bagno, se provo a canticchiare un motivetto odierno, mi taglio.
Mio padre mi dava dieci dollari - che è un sacco di soldi per una bambina di nove anni - per cantare in chiesa, ai ristoranti, alle cerimonie, un po'ovunque.
Credo che un artista che ama questo mestiere debba giostrare tutte le discipline di questa arte. Saper cantare, recitare, scrivere fa parte di una scelta personale che mi ha allungato la carriera.