Sudi la tua elemosina nelle tue mani fintantoché saprai a chi dai.
Non essere infido né con il pensiero né con la parola: la doppiezza è infatti un laccio mortale.
Il piacere dell'elemosina è un piacere altezzoso e immorale, il piacere del ricco che si compiace della propria ricchezza, del potere, e del confronto tra la propria importanza e quella del mendico.
Bisogna fare soltanto elemosine anonime. Hanno il grande vantaggio di sopprimere l'ingratitudine.
Il vero accattone è l'unico solo e vero re.
Siamo sempre mendicanti, anche nella fede.
L'elemosina deprava sia colui che dà, e sia colui che prende, e per di più non raggiunge lo scopo, perché non fa che rafforzare la mendicità.
Si fa l'elemosina, per levarsi d'innanzi il miserabile che la chiede.
Fare l'elemosina a un uomo nudo, per strada, non esaurisce gli obblighi dello Stato, che deve assicurare a tutti i cittadini la sopravvivenza, il nutrimento, un vestire dignitoso, e un modo di vivere che non contrasti con la sua salute.
La superstizione, l'idolatria e l'ipocrisia percepiscono ricchi compensi, mentre la verità va in giro a chiedere l'elemosina.
I poveri amano l'elemosina dei ragazzi perché non li umilia, e perché i ragazzi che han bisogno di tutti, somigliano a loro... L'elemosina d'un uomo è un atto di carità: ma quella d'un fanciullo è insieme una carità e una carezza.
Se tutte le elemosine fossero concesse soltanto per compassione, i mendicanti sarebbero tutti morti di fame. La più grande dispensatrice di elemosine è la vigliaccheria.