Era un fallito riuscito.
La televisione è meglio del cinema. Sai sempre dov'è la toilette.
I cinematografi: supermercati che vendono amore e paura.
Gli onesti non sono incorruttibili. Solo costano di più.
Che cosa fanno i bambini tutto il giorno? Fabbricano ricordi.
C'è un'"arte", che s'impara vivendo. È l'arte del non fare.
Nessuno è un fallito finché non dà la colpa a qualcun altro.
Sono i fallimenti che ti insegnano la pazienza, la costanza, la precisione e la cura necessaria in quello che fai.
Le persone che hanno successo non lavorano, di norma, più di quanto non facciano quelle che falliscono... ma sono semplicemente state in grado di gestire le regole del successo.
La nostra missione fu definita un fallimento di grosso successo.
Ho imparato una verità che pochi conoscono: che l'arte largisce le sue consolazioni soprattutto agli artisti falliti.
Accetto il fallimento nell'elaborazione del progetto, è un aspetto da non omettere. Quello che non ho mai accettato è la rinuncia nel pieno dell'azione.
Noi dobbiamo aspettarci di fallire... ma fallire in un atteggiamento di apprendimento, determinati a non ripetere gli errori, ed a massimizzare i benefici di ciò che abbiamo appreso nel processo.
È buonsenso prendere un metodo e provarlo. Se fallisce, ammettilo con franchezza e provane un altro. Ma soprattutto, prova qualcosa.
Gli uomini che provano a fare qualcosa e falliscono sono infinitamente meglio di coloro che provano a non far niente e hanno successo.
Annusiamo il fallimento dei nostri simili e tendiamo a far branco per anestetizzarci.