Uno sciocco a quarant'anni è veramente uno sciocco.
Il braccio di un angelo non potrà strapparmi alla tomba, ma legioni d'angeli non potranno confinarmici.
A trent'anni l'uomo si sospetta uno sciocco. Lo sa a quarant'anni, e riforma il suo programma; a cinquanta rimprovera i suoi tristi indugi, e si sforza di risolvere i suoi propositi di prudenza con tutta la magnanimità del pensiero. Risolve, e risolve ancora, e poi muore lo stesso.
La nostra nascita non è altro che l'inizio della nostra morte.
Fabbrica troppo in basso chi fabbrica al di sotto delle stelle.
I giovani credono che i vecchi siano sciocchi, ma i vecchi sanno che i giovani sono sciocchi.
Lo sciocco crede d'esser saggio, ma il saggio sa anche troppo bene d'essere uno sciocco.
Destino del miope e dello sciocco: guardare ma non vedere.
Cos'è invece proprio dello sciocco? Voler nuocere, e non poterlo fare.
Ci sono due tipi di sciocchi; gli uni dicono: "Questo è vecchio, quindi è buono", gli altri dicono: "Questo è nuovo, quindi è meglio".
La presunzione dello sciocco è la punizione che egli infligge a se stesso; perché senza questa presunzione, potrebbe essere consapevole della propria sciocchezza e perciò divenire nell'atto stesso, intelligente.
Odiar gli sciocchi, e dagli sciocchi odiato. Sia questo il mio motto ed il mio fato.
La vita degli sciocchi è spiacevole, inquieta, tutta proiettata al futuro.
Ricorda che sono molto diversi gli sciocchi agli occhi degli dèi e gli sciocchi agli occhi dell'uomo.
Non c'è creatura che soffra meno di uno sciocco.