Uno sciocco che tace è la creatura più adorabile del mondo.
L'amore: un sentimento inventato. Ciò che conta è il gioco della seduzione, il rituale di piacere a qualcuno.
Bisogna che abbiamo un'idea molto primitiva dell'eternità se facciamo tanto caso del morire a trenta o a cent'anni.
Morire sarà, su per giù, come quando su una vetrina una saracinesca s'abbassa.
Così maldestro mi aggiro tra gli uomini che rischio di apparire sospetto.
Ricordiamo a lungo chi abbiamo amato, meno a lungo chi ci ha amato.
Uno sciocco a quarant'anni è veramente uno sciocco.
Cos'è invece proprio dello sciocco? Voler nuocere, e non poterlo fare.
Basta quel minuto in cui gli sciocchi sono più sciocchi del solito, perché si credano intelligenti.
La presunzione dello sciocco è la punizione che egli infligge a se stesso; perché senza questa presunzione, potrebbe essere consapevole della propria sciocchezza e perciò divenire nell'atto stesso, intelligente.
Infinita è la schiera degli sciocchi.
Destino del miope e dello sciocco: guardare ma non vedere.
Se uno sciocco si dichiara tale, gli si crede sulla parola. Se un genio proclama di esserlo, si pretende che lo dimostri.
La vita degli sciocchi è spiacevole, inquieta, tutta proiettata al futuro.
Ricorda che sono molto diversi gli sciocchi agli occhi degli dèi e gli sciocchi agli occhi dell'uomo.
Il vero sciocco, colui che gli dèi deridono e distruggono, è colui che non conosce sé stesso.