Destino del miope e dello sciocco: guardare ma non vedere.— Antonio Castronuovo
Destino del miope e dello sciocco: guardare ma non vedere.
Non serve rimpiangere quel che non si è letto, o inseguirlo insensatamente e con immane fatica: quello che non si è letto non era stato scritto per noi.
La grandezza nasce dalle ceneri del peggio. Come l'erba è più verde se sotto terra c'è un cadavere in disfacimento.
Un'epoca non più superstiziosa dicono, ma in compenso ipocondriaca.
Le verità più graffianti sono quelle solo presagite.
Si parla spesso del valore educativo della solitudine. Se ne parla però sempre con gli altri.
Uno sciocco trova sempre uno più sciocco che l'ammiri.
La presunzione dello sciocco è la punizione che egli infligge a se stesso; perché senza questa presunzione, potrebbe essere consapevole della propria sciocchezza e perciò divenire nell'atto stesso, intelligente.
Lo sciocco prova piacere nel rendersi incomprensibile tanto quanto l'uomo di spirito a farsi comprendere.
Infinita è la schiera degli sciocchi.
La vita degli sciocchi è spiacevole, inquieta, tutta proiettata al futuro.
Lo sciocco crede d'esser saggio, ma il saggio sa anche troppo bene d'essere uno sciocco.
Cos'è invece proprio dello sciocco? Voler nuocere, e non poterlo fare.
Lo stare zitto è la saggezza dello sciocco.
Lo sciocco che trattiene la sua lingua, somiglia molto da vicino ad un uomo di buon senso.