Se non c'è amore, non solo inaridisce la vita delle persone, ma anche quella delle città.
— Elena Ferrante
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La nostra interpretazione
Quando l’amore manca, non è solo l’intimità delle singole vite a risentirne, ma l’intera struttura collettiva. L’esistenza dei singoli si fa più arida perché viene meno quell’energia discreta che rende le relazioni più umane, compassionevoli e capaci di cura reciproca. Senza affetto autentico, il tempo quotidiano si appiattisce in una serie di funzioni da svolgere, di compiti da assolvere, in cui le persone diventano semplici ingranaggi. Ma l’effetto non si ferma all’individuo. Anche gli spazi condivisi perdono calore, vivacità, capacità di accogliere. Una città senza amore è un luogo dove tutti passano e nessuno realmente abita; dove le strade non sono punti di incontro, ma corridoi di passaggio anonimo. L’architettura può restare intatta, le luci possono continuare a brillare, eppure un senso di freddezza avvolge tutto. L’amore, nelle sue forme più semplici e genuine, è ciò che trasforma un agglomerato di edifici in una comunità viva, e una somma di esistenze separate in una trama di legami significativi.