Si soffoca in ogni famiglia che non sia la propria. Anche nella propria si soffoca, ma non lo si nota.— Elias Canetti
Si soffoca in ogni famiglia che non sia la propria. Anche nella propria si soffoca, ma non lo si nota.
Quel che per il povero è la speranza, per il ricco è l'erede.
Chi ha troppe parole non può che essere solo.
Io credo che faccia parte del sapere il volersi rendere manifesto e non contentarsi di un'esistenza nascosta. Il sapere muto mi pare pericoloso, perché, ammutolendo sempre più, finisce per diventare un sapere segreto che poi deve vendicarsi della propria segretezza.
Già solo per questo non ci può essere un creatore, perché la sua tristezza per il destino del suo creato sarebbe impensabile e insopportabile.
Non ci sono più parole potenti. Capita di dire "Dio" solo per pronunciare una parola che una volta era potente.
La famiglia è la patria del cuore.
La famiglia è un'istituzione orribile. È un luogo di crimini, riparato dalla legge.
La famiglia è concetto di Dio, non vostro. Potenza umana non può sopprimerla. Come la patria, più assai che la patria, la famiglia è un elemento della vita.
Nella famiglia, in cui sono spariti i dissidi quotidiani, si presentano drammi fatti di comportamenti estremi.
Solo attorno a una donna che ama può formarsi una famiglia.
Metter su famiglia è sempre un grave onere, particolarmente quando non si è sposati.
Una famiglia è un'accolita di persone di età e di sesso diversi tese ad occultare rigorosamente imbarazzanti segreti comuni.
Il tenere famiglia corrisponde da sempre all'ottenere licenza di delinquere: per il bene dei propri cari si persegue il male dei cari solo altrui.
Non sei tenuto a venerare la tua famiglia, non sei tenuto a venerare il tuo paese, non sei tenuto a venerare il posto dove vivi, ma devi sapere che li hai, devi sapere che sei parte di loro.