Vogliamo essere europei di lingua italiana, piuttosto che italiani di lingua toscana.
Il comunismo è morto di comunismo. Il moloch ha divorato se stesso.
L'Europa non è solo greca, né solo ebraica, e nemmeno greco-ebraica. È altrettanto decisamente romana. "Atene e Gerusalemme", certo, ma anche Roma.
L'Europa ci incastra meno di quanto credessimo: s'è italianizzata col ritorno dell'Est ai tedeschi. Né la sua moneta, né la sua forma politica sono fatte per durare.
Il mondo è perduto, l'Europa è in fiamme; dalle ceneri sorgerà un nuovo ordine di cose, o, meglio, l'antico ordine apporterà la felicità ai nuovi regni.
L'Europa non ha bisogno di burocrazia, ma di un'anima. E la sua anima, ossia il suo principio vitale e unificatore non può non essere che il Cristianesimo.
Per essere italiani nel mondo dobbiamo essere europei in Italia.
La purezza della razza non esiste. L'Europa è un continente di razze miste.
Solo in Europa si è preteso, ad un certo punto, di affidare allo stato nascente dell'innamoramento la stabilità della coppia, della famiglia e perfino i criteri di perpetuazione della specie.
La nostra unità richiede pluralismo, sussidiarietà. Questo vale per l'Italia e anche per l'Europa.
Avremo l'Europa quando avremo un comune sentimento europeo.
Gli Stati Uniti e l'Unione Europea devono aiutare la traduzione della domanda di democrazia in una volontà politica.
Login in corso...