Comune a tutti è il pensare.— Eraclito
Comune a tutti è il pensare.
Non conoscerebbero neppure il nome della Giustizia, se non ci fossero cose ingiuste.
Se la felicità fosse nei piaceri del corpo, diremmo felici i buoi, quando trovano veccie da mangiare.
Occorre spegnere la tracotanza ancor più che un incendio.
La natura ama nascondersi.
Bisogna spegnere l'eccesso più dell'incendio.
L'uomo pensa, la donna dà da pensare.
Sono poche le persone che pensano, però tutte vogliono giudicare.
I pensieri sono spiriti in movimento come le onde del mare che fanno sentire la loro voce infrangendosi sulla riva.
Che importa quello che faccio? Domandatemi quello che penso.
Ecco il grande errore di sempre: immaginarsi che gli esseri pensino ciò che dicono.
Nulla è bene o male, se non si pensa di fare bene o male.
Solo quando pensiamo intensamente a cosa è già stato pensato comprenderemo il senso corretto di quello che è già stato pensato.
Per "pensiero" io intendo tutto l'insieme - pensato, sentito, il corpo, l'intera società coi suoi pensieri condivisi - è tutto un unico processo.
Pensare è il lavoro più arduo che ci sia, ed è probabilmente questo il motivo per cui così pochi ci si dedicano.
È un pensatore: vale a dire è bravo a vedere le cose più semplici di quel che sono.