Il pensare è l'anima che parla a se stessa.— Platone
Il pensare è l'anima che parla a se stessa.
Quando vedo un uomo già avanti negli anni che ancora coltivi la filosofia e non sappia separarsene, mi sembra, o Socrate, che costui abbia bisogno di essere preso a botte.
Il bello è lo splendore del vero.
Gli uomini saggi parlano perché hanno qualcosa da dire; gli sciocchi perché devono dire qualcosa.
Al tocco dell'amore, tutti diventano poeti.
Educa i ragazzi col gioco, così riuscirai meglio a scoprire l'inclinazione naturale.
La maggior parte pensa troppo poco per pensare doppio.
Non si può vivere e pensare. Ciascuna delle due cose, rispetto all'altra, è una perdita di tempo.
È un pensatore: vale a dire è bravo a vedere le cose più semplici di quel che sono.
Soltanto chi abbia la coscienza di portare una luce tra i contemporanei dovrebbe esprimere i propri pensieri: gli altri non sono che ciarlatani.
Pensare ci rende sensibili alle sfumature dei sentimenti e alle possibilità dell'immaginazione.
Chi pensa con la testa altrui difficilmente rischia di essere messo in minoranza.
Chi pensa in tutto come il suo secolo è necessariamente nell'errore.
Molti benpensanti sono poco più che custodi dei loro averi.
Un uomo può sopportare molto finché può sopportare se stesso. Può vivere senza speranza, senza amici, senza libri, perfino senza musica, fino a quando può ascoltare i propri pensieri.
Gli uomini si dividono in due categorie: quelli che pensano e quelli che lasciano che siano gli altri a pensare.