Non abbattemmo il tiranno, ma il suo castello dentro di noi.— Erri De Luca
Non abbattemmo il tiranno, ma il suo castello dentro di noi.
Quando veniva settembre, il vento cambiava di verso e la stagione di odore. Al maestrale dei giorni di sole e di mare increspato succedeva il libeccio che alzava onde lunghe.
Devi pensare solo alla montagna e a te, non devi portare pesi oltre quello dello zaino e il tuo.
Non esistono tiri imparabili. Sono errori di posizione in previsione del tiro.
La libertà non è un elenco di comodità e diritti, ma azzardo di inoltrarsi in territorio vuoto.
Ho scritto i libri che non ha scritto, ho scalato le montagne che avrebbe voluto. Sono suo figlio perché ho ereditato i suoi desideri. Non si eredita il granaio, la casa, ma la penuria, il compito lasciato, la provvista mancata.
La tua vita non sarà piatta e scialba se saprai che la tua lotta non avrà successo. Sarà molto più piatta se tu, combattendo per qualcosa di degno e di spirituale, pensi che lo dovresti anche ottenere.
Forse quando a volte ci si imbatte in qualcuno freddo o brusco, è semplicemente perché sta lottando per il meglio.
Ti amo liberamente, come gli uomini che lottano per la Giustizia.
Sembra destino degli idealisti ottenere ciò per cui hanno lottato in una forma che distrugge i loro ideali.
Ammetto che per avere la persuasione della salute il mio destino dovette mutare e scaldare il mio organismo con la lotta e soprattutto col trionfo.
La lotta è caotica eppure non si è soggetti al caos.
Il problema più grande è che i politici non hanno mai saputo cosa significa combattere una guerra.
Al gioco del trono o si vince o si muore. Non c'è una terza possibilità.
Non abbiamo vinto, ma abbiamo lottato; non abbiamo abbattuto il tiranno, ma abbiamo fermato la sua corsa, non abbiamo salvato il nostro paese, ma l'abbiamo difeso, e se un giorno sarò scritta la nostra storia, potremo dire che abbiamo resistito.
Altolà, fermi tutti, siam pirati ammazzatutti! Se ci falcia una cannonata all'inferno farem l'adunata!