Senza certezza di inferiorità manca la spinta a mettersi all'altezza.
La montagna è per me un luogo deserto dove si vede il mondo com'era senza di noi e come sarà dopo.
La felicità è un agguato. Si viene presi alla sprovvista e forse è meglio così.
La libertà non è un elenco di comodità e diritti, ma azzardo di inoltrarsi in territorio vuoto.
Il presente è la sola conoscenza che serve. L'uomo non ci sa stare nel presente.
Uomini che non hanno la fede, come me, si appoggiano a piccoli fantasmi. Perciò frugo con ammirazione nella scrittura sacra la presenza del più colossale dei fantasmi, la divinità.
Di fronte a persone inferiori, con cui ci si mette a discutere per la più nera disperazione, è indifferente che si parli pro o contro qualcosa. A livello così basso la "verità" non ha corso.
L'incapacità di agire spontaneamente, di esprimere quel che veramente si sente e si pensa, è la conseguente necessità di presentare uno pseudo io agli altri e a se stessi, sono la radice del sentimento di inferiorità e di debolezza.
Se teniamo conto che per effetto della compensazione psichica una grande umiltà è assai prossima all'onnipotenza e che "ai voli troppo alti e repentini sogliono i precipizi esser vicini", possiamo facilmente scoprire, dietro la presunzione i tratti di un angoscioso senso d'inferiorità.
Colui che è un tiranno coi suoi inferiori è, ovviamente, un patriota e un livellatore riguardo ai suoi superiori.
Quando ci si accorge che l'avversario è superiore e si finirà per avere torto, si diventi offensivi, oltraggiosi, grossolani, cioè si passi dall'oggetto della contesa (dato che lì si ha partita persa) al contendente e si attacchi in qualche modo la sua persona.
Non pensare mai che ci sia qualcuno di inferiore a te. Apri il tuo Occhio interiore e vedrai la stessa Gloria risplendere in tutte le creature.
L'unica cosa che ci sostiene attraverso la vita è la consapevolezza dell'immensa inferiorità di tutti gli altri, e io ho coltivato sempre questo sentimento.