Anche i potenti possono aver bisogno dei deboli.— Esopo
Anche i potenti possono aver bisogno dei deboli.
L'abitudine rende sopportabili anche le cose spaventose.
Una crosta mangiata in pace è meglio di un banchetto a cui si partecipa con ansietà.
Quando le cose sono ormai successe è inutile pentirsi.
È meglio diventare saggi per le disgrazie degli altri che per le tue proprie.
Nessuno può sottrarsi al proprio destino.
La nostra forza matura dalla debolezza.
Un sovraccarico dell'attenzione indebolisce il controllo mentale.
A volte è stranamente sedativo conoscere l'estensione della tua stessa impotenza.
Ho incontrato la contorta schiavitù, che fa muovere per paura la lingua dei deboli, spingendoli a dire cose che non sentono, cosicché essi fingono di meditare sulla loro condizione mentre, in realtà, sono soltanto sacchi vuoti che persino un bambino può ripiegare o appendere.
L'impazienza - non importa quale - è sempre segno di debolezza.
Hai trasformato le tue debolezze, i tuoi timori e le tue paure in ideologia, godi nel sentirti un errore unico della natura, ma in fondo sei banale.
Quella condizione di vulnerabilità del cuore in cui anche i dettagli più minuti e banali assumono un carattere luminoso, trasfigurante.
In guerra non è possibile più avere rapporti d'amore, legami, relazioni, tutto può divenire elemento di debolezza.
La forza della critica risiede nella debolezza della cosa criticata.
Preoccuparsi significa diventare accessibile, inconsapevolmente accessibile.