Per gli uomini le sventure altrui sono la miglior medicina delle proprie.
Stolto è chi rinuncia ai beni che già ha, nella speranza di ottenerne di maggiori.
Casa propria, casa ottima.
Un pettegolezzo calunnioso non svanisce mai del tutto, se molti lo ripetono: anche la calunnia è una specie di divinità.
È meglio un guadagno oggi, anche se piccolo, che uno grande domani.
L'aspetto esteriore è un povero sostituto del valore interiore.
Quando sui grandi della terra s'abbatte qualche grande sventura, non la si attribuisce più alla gelosia degli dèi ma alla loro giustizia.
Niente è più facile che sopportare con forza d'animo le sventure altrui.
Lo sventurato non bello, e maggiormente se vecchio, potrà esser compatito, ma difficilmente pianto. Così nelle tragedie, ne' poemi, ne' romanzi ec. come nella vita.
La sventura colpisce egualmente i felici e gli infelici: ma per i primi sembra giustizia.
È permesso guardare la sventura a tradimento per soccorrerla.
Chi si lascia stordire dalla sventura, non può approfittare del suo insegnamento.
Quando si tratta di pronosticare una sventura, nessun nemico è mai all'altezza di un amico.
La sventura è per il nostro animo il calore che lo mantiene molle: nella buona sorte è facile che diventi duro.
La sventura costringe l'uomo a far la conoscenza di ben strani compagni di letto.