È buona cosa apprendere la cautela dalle sventure altrui.— Publilio Siro
È buona cosa apprendere la cautela dalle sventure altrui.
Temere la morte è più doloroso di morire.
Quando il povero vuole fare il passo del signore, va certamente in rovina.
La sofferenza della mente è peggiore di quella del corpo.
La morte in sé non è una brutta cosa: brutta è la strada che porta alla morte.
È difficile rimettere insieme ciò che la fortuna ha spezzato.
Quando si tratta di pronosticare una sventura, nessun nemico è mai all'altezza di un amico.
Questo solo di buono ha la continua sventura, che finisce per temprare le sue vittime di sempre.
La svenura ti chiarirà se tu hai un amico o solo uno che si dice tale.
Lo sventurato non bello, e maggiormente se vecchio, potrà esser compatito, ma difficilmente pianto. Così nelle tragedie, ne' poemi, ne' romanzi ec. come nella vita.
La sventura colpisce egualmente i felici e gli infelici: ma per i primi sembra giustizia.
Difficile che in fondo alla sventura non ci sia qualche po' di colpa.
La sventura costringe l'uomo a far la conoscenza di ben strani compagni di letto.
Non ho mai conosciuto in vita un uomo che non sapesse sopportare le sventure altrui con perfetta rassegnazione cristiana.
Quando sui grandi della terra s'abbatte qualche grande sventura, non la si attribuisce più alla gelosia degli dèi ma alla loro giustizia.