È buona cosa apprendere la cautela dalle sventure altrui.— Publilio Siro
È buona cosa apprendere la cautela dalle sventure altrui.
Lo stolto che tace viene preso per un saggio.
La perdita di cui non ci si avvede non è una perdita.
Una perdita che non si conosce è una perdita totale.
Ciò che si perde senza saperlo non è una perdita.
Fuggi anche quello che oggi ti è dolce, quando domani ti può essere amaro.
Quando si tratta di pronosticare una sventura, nessun nemico è mai all'altezza di un amico.
Quando sui grandi della terra s'abbatte qualche grande sventura, non la si attribuisce più alla gelosia degli dèi ma alla loro giustizia.
La sventura costringe l'uomo a far la conoscenza di ben strani compagni di letto.
Niente è più facile che sopportare con forza d'animo le sventure altrui.
La svenura ti chiarirà se tu hai un amico o solo uno che si dice tale.
Difficile che in fondo alla sventura non ci sia qualche po' di colpa.
La sventura colpisce egualmente i felici e gli infelici: ma per i primi sembra giustizia.
C'è una sola strada che porta gli uomini alla vera grandezza umana: la dura scuola delle sventure.
Per gli uomini le sventure altrui sono la miglior medicina delle proprie.
La sventura è la nostra più grande maestra e la nostra migliore amica. È lei che c'insegna il senso della vita.