Chi si lascia stordire dalla sventura, non può approfittare del suo insegnamento.
Insegna l'adagio latino che bisogna guardarsi dall'uomo di un solo libro, ed ha ragione; ma bisogna anche guardarsi un qualche po' dall'uomo di troppi libri.
Il mondo non si giudica bene se non da chi, dopo esservi stato in mezzo, se ne apparta.
Tra la gloria e la celebrità passa la stessa differenza che tra una dea e una pettegola.
Troppe sono le cose di cui abbiamo bisogno; poco men che altrettante quelle di cui potremmo far senza.
Un buon libro rende migliore colui che l'ha scritto.
È buona cosa apprendere la cautela dalle sventure altrui.
Quando si tratta di pronosticare una sventura, nessun nemico è mai all'altezza di un amico.
Per gli uomini le sventure altrui sono la miglior medicina delle proprie.
Non possiamo né contare tutti gli sventurati, né piangerne uno solo degnamente.
La sventura costringe l'uomo a far la conoscenza di ben strani compagni di letto.
La svenura ti chiarirà se tu hai un amico o solo uno che si dice tale.
Difficile che in fondo alla sventura non ci sia qualche po' di colpa.
C'è una sola strada che porta gli uomini alla vera grandezza umana: la dura scuola delle sventure.
Questo solo di buono ha la continua sventura, che finisce per temprare le sue vittime di sempre.
Niente è più facile che sopportare con forza d'animo le sventure altrui.