Difficile che in fondo alla sventura non ci sia qualche po' di colpa.
La dignità vera dell'uomo è quella che non si può vedere con gli occhi.
Al diritto divino dei re s'è sostituito il diritto meglio che divino delle masse; all'infallibilità del papa l'infallibilità delle maggioranze. Il rivolgimento è grande; non forse altrettanto grande il guadagno.
Chi può fare e fa, non ha né tempo né voglia di troppo criticare ciò che fanno gli altri.
L'audacia dei furfanti è fatta, per molta parte, della timidità degli onesti.
L'eleganza che appar di fuori non è mai perfetta, se non proviene primamente di dentro.
Lo sventurato non bello, e maggiormente se vecchio, potrà esser compatito, ma difficilmente pianto. Così nelle tragedie, ne' poemi, ne' romanzi ec. come nella vita.
Chi si lascia stordire dalla sventura, non può approfittare del suo insegnamento.
Quando sui grandi della terra s'abbatte qualche grande sventura, non la si attribuisce più alla gelosia degli dèi ma alla loro giustizia.
Non possiamo né contare tutti gli sventurati, né piangerne uno solo degnamente.
Non ho mai conosciuto in vita un uomo che non sapesse sopportare le sventure altrui con perfetta rassegnazione cristiana.
La sventura è per il nostro animo il calore che lo mantiene molle: nella buona sorte è facile che diventi duro.
Per gli uomini le sventure altrui sono la miglior medicina delle proprie.
Niente è più facile che sopportare con forza d'animo le sventure altrui.
C'è una sola strada che porta gli uomini alla vera grandezza umana: la dura scuola delle sventure.