Chi muore nella miseria muore sempre troppo tardi.— Publilio Siro
Chi muore nella miseria muore sempre troppo tardi.
L'avaro ha altrettanto bisogno di ciò che possiede che di quello che non possiede.
La pazienza spesso provocata diventa ira furibonda.
La perdita di cui non ci si avvede non è una perdita.
È dell'uomo onesto non imbrogliare nessuno, nemmeno in punto di morte.
Non vendicare un'ingiuria equivale a commetterla.
La lotta alla miseria deve essere condotta dal Governo, mentre la ricerca della felicità deve essere lasciata all'iniziativa privata. In altre parole bisogna essere socialisti al vertice e liberi imprenditori alla base.
Quanti addendi di crimini, di miseria, di schiavitù, occorrono per formare quel totale che si chiama la gloria.
La vita di conoscenza è la vita che è felice nonostante la miseria del mondo.
La miseria è una falce: miete in ogni nostra propensione ad avvicinarci all'altro e ci lascia vuoti, spogli di sentimenti, per darci la forza di tollerare tutto l'orrore presente.
E' stata una nostra colpa, non meno grave delle altre, l'essere vissuti per tanti anni distratti in uno squallore che agiva per conto suo.
Dio vuole che la vostra miseria sia il trono della sua misericordia, e le vostre incapacità la sede della sua onnipotenza. Le vostre incapacità non vi impediscono di rientrare in voi stessa: vi impediscono solo di piacere a voi stessa!
L'amore, il lavoro, la famiglia, la religione, l'arte, il patriottismo sono delle parole prive di senso per chi muore di fame.
La felicità dell'uomo bianco non può essere acquistata con la miseria dell'uomo nero.
L'America è un enorme torta glassata in mezzo a milioni di persone che muoiono di fame.
L'arte ha bisogno o di solitudine, o di miseria, o di passione. È un fiore di roccia che richiede il vento aspro e il terreno rude.