Il piacere e la gloria non vanno mai d'accordo.— Publilio Siro
Il piacere e la gloria non vanno mai d'accordo.
È buona cosa apprendere la cautela dalle sventure altrui.
La necessità impone la legge, ma non ne accetta alcuna.
È più facile ottenere un favore dalla fortuna piuttosto che trattenerla.
Commettere malvagità a favore del padrone è perfino considerato un merito.
La persona saggia non rifiuta mai nulla alla necessità.
La vita è simile ad una panegiria: come infatti alcuni partecipano a questa per lottare, altri per commerciare, altri ancora ‐ e sono i migliori ‐ per assistervi, così nella vita alcuni nascono schiavi della gloria e cacciatori di guadagno, altri filosofi avidi della verità.
La gente che sembra così gloriosa è tutta apparenza; sotto sotto sono come chiunque altro.
Gli esseri umani sono personaggi gloriosi e assurdi.
Una goccia strappata dall'oceano perisce inutilmente. Se rimane parte dell'oceano, ne condivide la gloria di sorreggere una flotta di poderose navi.
Quando vanno al patibolo col sorriso, quello è il momento di mandare in pezzi la falce della morte.
Fu vera gloria? Ai posteri l'ardua sentenza.
La gloria degli scrittori, non solo, come tutti i beni degli uomini, riesce più grata da lungi che da vicino, ma non è mai, si può dire, presente a chi la possiede, e non si ritrova in nessun luogo.
Se è un'impresa facile quella che gli dei ti propongono, non avrai alcun merito né alcun demerito a compierla. La gloria è nelle imprese difficili.
La vera gloria consiste nel fare ciò che merita di essere scritto, nello scrivere ciò che merita di essere letto; e nel vivere in modo da rendere il mondo più felice per il fatto che ci stiamo vivendo.
Oltre a essere effimera, la gloria non è priva di conseguenze.