Nella povertà si confida nel favore della fortuna.
È difficile rimettere insieme ciò che la fortuna ha spezzato.
Il giorno seguente è lo scolare del precedente.
La sofferenza della mente è peggiore di quella del corpo.
È solo l'ignorante che disprezza l'educazione.
Una buona reputazione equivale ad un altro patrimonio.
La coscienza ci assicura, che meglio è la generosità con la miseria, che la dappocaggine con la contentezza.
Una metà del mondo deve sudare e grugnire e l'altra metà può sognare.
Tutte le nostre miserie derivano per lo più dal fatto che non siamo capaci di restare seduti tranquillamente soli in una stanza.
Chi cresce attorno al vuoto e ne conosce il morso cerca di tessere una trama robusta e amorevole perché non vi cada piú nessuno.
L'uomo non ha una sola e identica vita; ne ha molte giustapposte, ed è la sua miseria.
Perché tanta gente dovrebbe essere ridotta a tanta povertà per il bene di così pochi? La Società avrà dunque per scopo puntuale quello di liberare il lavoratore dalla sua miseria.
Dal che si vede che, dal fondo della miseria, gli agi e i piaceri della vita, in sé vani e caduchi, possono acquistare un valore spirituale vero e proprio.
La mendicante alla signora grassa e ricca: "Per favore, non mangio da tre giorni". L'altra: "Avessi io la tua forza di volontà!".
Non vi può essere vera libertà individuale in presenza di insicurezza economica.
La felicità dell'uomo bianco non può essere acquistata con la miseria dell'uomo nero.