L'arte largisce le sue consolazioni soprattutto agli artisti falliti.— Eugenio Montale
L'arte largisce le sue consolazioni soprattutto agli artisti falliti.
Piuttosto che fermarsi a mezza via, vale meglio non cominciare.
Qualcuno ha definito la malattia dell'uomo d'oggi come una progressiva perdita del centro. Un tempo l'uomo fu creduto misura di tutte le cose, più tardi si continuò a crederlo misura di tutte le cose, oggi non lo si crede più misura di nulla.
L'uomo coltiva la propria infelicità per avere il gusto di combatterla a piccole dosi.
Molti affetti sono abitudini o doveri che non troviamo il coraggio di interrompere.
Scopo della vita è quello di "farcela". Gli artisti del piede ce l'hanno fatta, ecco il segreto dell'entusiasmo che destano.
Se è arte non può essere popolare e se è popolare non può essere arte.
Con la formazione e l'istruzione diffusa si può instaurare un circolo virtuoso tra arte e cultura.
La diversità di opinioni intorno a un'opera d'arte dimostra che l'opera è nuova, complessa e vitale.
Non è vero che l'arte è fatta di puri attimi di ispirazione. L'arte rispecchia tutto l'intelletto dell'uomo; co' suoi culmini d'intuito e col suo substrato di logicità.
Non interessarsi dell'arte può essere un male, ma interessarsene con cattivo gusto può essere peggio.
L'arte non deve mai tentare di farsi popolare. Il pubblico deve cercare di diventare artistico.
Né per la musica, né per la poesia, né per le arti figurative le donne, in verità, hanno realmente comprensione e sensibilità; ma è una mera scimmiottatura, ai fini della loro civetteria, se esse fingono e pretendono di averle.
L'arte è l'espressione della personalità: io, l'artista, io sono importante nell'arte,: io mi devo esprimere, eventualmente, io devo comunicare. Questo è tutto quello che è importante nell'arte. Ciò ha rovinato l'arte.
Il compito attuale dell'arte è di introdurre il caos nell'ordine.
Siate umani: se avete un figlio che non sa distinguere i colori, fatene un critico d'arte piuttosto che un macchinista ferroviario.