La musica ci insegna la cosa più importante che esista: ascoltare.
La musica è una vera magia, non a caso i direttori hanno la bacchetta come i maghi.
La musica è come la vita, si può fare in un solo modo: insieme.
La musica è una fortuna ed è la nostra vera terapia.
La musica mi ha dato il dono dell'ubiquità: la musica che ho scritto è a Londra e io sono qui.
La musica sacra mi ha offerto un'alternativa alle idee dominanti. I testi della grande tradizione religiosa sono un patrimonio letterario infinito, continua fonte di ispirazione, come la Bibbia o il Vangelo.
La musica che amo mi ricorda un piatto pugliese, riso patate e cozze. Credo nella commistione di generi che non dovrebbero sposarsi, e invece stanno bene insieme: ska, rock, pop, jazz, rap.
La musica mi trasporta in un mondo in cui il dolore non smette di esistere, ma si allarga, si placa, diventa insieme più calmo e più profondo, come un torrente che si trasforma in lago.
E' crudele che la musica debba essere così bella. La musica ha la bellezza della solitudine e del dolore, della forza e della libertà. Ha la bellezza della delusione e dell'amore che non trova mai soddisfazione. Ha la crudele bellezza della natura e l'eterna bellezza della monotonia.
Oggi si può scrivere musica col computer, ma nella testa dei musicisti il computer è sempre esistito: essi potevano addirittura scrivere una sonata senza una sola idea originale, limitandosi a sviluppare "ciberneticamente" le regole della composizione.
Grazie alla musica le passioni godono di se stesse.
La musica ha una fondamentale componente spirituale. Rende meno arida, meno egoista, meno violenta la società.
La musica è l'armonia dell'anima.
Perditi nella musica nel momento in cui ti appartiene.
La musica è il genere di arte perfetto. La musica non può mai rivelare il suo segreto più nascosto.