Dio è il dolore della paura della morte.— Fëdor Dostoevskij
Dio è il dolore della paura della morte.
Chiunque voglia sinceramente la verità è sempre spaventosamente forte.
Non c'è dubbio che la pavidità e la totale assenza d'iniziativa personale sono state sempre considerate ? e vengono considerate tuttora ? come la caratteristica migliore e più essenziale di una persona pratica.
Come tutte le persone distratte, vi fissava a lungo, insistentemente, senza vedervi affatto.
Vi sarà l'uomo nuovo, felice, superbo. Colui al quale sarà indifferente vivere o non vivere, quello sarà l'uomo nuovo. Colui che vincerà il dolore e la paura, sarà lui Dio. E quell'altro Dio non ci sarà più.
Bisogna essere davvero un grand'uomo per saper resistere anche contro il buon senso.
Come m'immagino Dio? Capelli bianchi, barba lunga e niente uccello.
Essere un dio è solo una questione di temperamento, alla fine.
Dio è il punto di contatto tra lo zero e l'infinito.
Ma se c'è Dio ci sono anch'io, buon Dio, lo sai. E c'è Dio, di notte ti sento, ci sei.
Se magnificate il Dio senza la cui volontà nemmeno un passero cade dal tetto, perché picchiate il ragazzo che lo abbatte?
Smettila di dire a Dio che cosa fare con i suoi dadi.
Credo nell'assoluta unicità di Dio e, perciò, anche dell'umanità.
Ma già vogeva il mìo disio e 'l velle sì come rota ch' igualmente è mossa l' amor che muove il sole e l' altre stelle.
Dio ascolta. Lui spia dentro le nostre anime come l'FBI spia nei nostri telefoni.