L'invidia è una pandemia.
Noi tutti siamo esseri mimetici: sono gli altri che ci insegnano cosa desiderare.
Possiamo descrivere il nostro odio, la nostra gelosia, le nostre paure, le nostre vergogne. Ma non la nostra invidia.
La differenza tra innamoramento e amore è all'incirca di 20 centimetri.
La grande seduttrice fa sentire l'uomo importante, desiderabile, unico. Ma non basta. Lo stimola con l'abbigliamento, i gesti e il sottile gioco dello scoprirsi e del coprirsi. Poiché l'erotismo maschile è visivo, più che comunicargli emozioni, gli evoca immagini.
L'evoluzione di tutte le specie viventi, compreso l'uomo, è avvenuta grazie alla selezione naturale.
Non invidiare chi sembra avere tutto, non ha davvero tutto. Ha ciò che vuole e vive la vita che desidera, ma non ha ciò di cui ha veramente bisogno.
L'invidia è più irreconciliabile dell'odio.
L'invidia non tocca solamente i cattivi, ma anche i buoni e nelle cose buone... È una tristezza, una malinconia, è come una malattia del cuore.
Se non riesci a odiare e a invidiare gli altri, essi ti odieranno e ti invidieranno per questo.
L'effetto dell'invidia non è un desiderio di possedere quella cosa, quanto piuttosto che gli altri non la possiedano.
L'invidia è come una palla di gomma che più la spingi sotto e più torna a galla.
La Grandezza ispira l'Invidia, l'Invidia genera Rancore, il Rancore produce Menzogne.
Ci esprimiamo ai massimi livelli se c'è da spazzare via la vergogna, l'invidia e la ripicca internazionale... ma non si può mica sempre vivere nello "Stato di massima allerta" per mantenere uno sport in salute.
Ciò che rende terribile questo mondo è che mettiamo la stessa passione nel cercare di essere felici e nell'impedire che gli altri lo siano.
Non invidiamo quelli che stanno più in alto: quelle che sembravano vette si sono rivelate dirupi.
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