I libri condussero alcuni alla saggezza, altri alla follia.
Ira è breve furor.
Quegli cui non è castigo sufficiente una moglie, è degno di averne parecchie.
La vita fugge e non s'arresta un'ora, e la morte vien dietro a gran giornate, e le cose presenti e le passate mi danno guerra, e le future ancora.
Un bel morir, tutta la vita onora.
Ragion contro forza non ha loco.
Il libro deve desiderare penna, inchiostro e scrivania: ma di solito sono penna, inchiostro e scrivania a desiderare il libro. Perciò oggi i libri valgono così poco.
La maggior parte dei libri attuali dà l'impressione di essere stata fatta in una giornata con dei libri letti il giorno avanti.
Se vuoi che qualcuno legga un libro, digli che è sopravvalutato.
I classici sono quei libri che ti fanno odiare la scuola.
Il buon lettore fa il buon libro.
I libri sono per loro natura strumenti democratici e critici: sono molti, spesso si contraddicono, consentono di scegliere e di ragionare. Anche per questo sono sempre stati avversati dal pensiero teocratico, censurati, proibiti, non di rado bruciati sul rogo insieme ai loro autori.
I libri si dividono in due categorie: i libri per adesso e i libri per sempre.
Scrivere un libro senza preoccuparsi della sua sopravvivenza sarebbe da imbecilli.
I nemici dei buoni libri e del buon gusto non sono comunque coloro che disprezzano i libri, ma chi legge di tutto.
Il bene di un libro sta nell'essere letto. Un libro è fatto di segni che parlano di altri segni, i quali a loro volta parlano delle cose. Senza un occhio che lo legga, un libro reca segni che non producono concetti, e quindi è muto.