La generosità spesso non è altro che la vanità del donare.
È invero una malattia noiosa dover salvaguardare la propria salute al prezzo di una dieta troppo severa.
Le passioni sono i soli oratori che persuadono sempre: il più semplice degli uomini che nutra una passione è più convincente del più eloquente che ne sia privo.
Nulla è più raro della genuina bontà.
Nell'amicizia, come nell'amore, si è più felici per le cose che si ignorano che per quelle che si sanno.
Si danno i consigli, ma non si dà la saggezza di seguirli.
La generosità si misura quando è più difficile.
La generosità non è spesso che l'aspetto interore che prendono i nostri sentimenti egoistici quando non li abbiamo ancora nominati e classificati.
Gli uomini veramente generosi sono sempre pronti a diventare misericordiosi quando la disgrazia del loro nemico oltrepassa la loro collera.
La generosità non è altro che la pietà delle anime nobili.
Sogliono essere odiatissimi i buoni e i generosi perché ordinariamente sono sinceri, e chiamano le cose coi loro nomi. Colpa non perdonata dal genere umano, il quale non odia mai tanto chi fa male, né il male stesso, quanto chi lo nomina.
Gli italiani, generosissimi in tutto, non sono generosi quando si tratta di pensare.
La vita di un uomo puro e generoso è sempre una cosa sacra e miracolosa, da cui si sprigionano forze inaudite che operano anche in lontananza.
Non merita nome di generosità quella che non è altro che una delle tante forme della ostentazione e del fasto.
Le anime generose ricevono più offesa dall'essere adulate, che dall'essere ingiuriate.
È più facile essere generosi che non rimpiangerlo.