Nulla si regala tanto generosamente quanto i propri consigli.
Con l'invecchiare si diventa più pazzi e più savi.
La mente si lascia sempre abbindolare dalle ragioni del cuore.
V'è una specie di riconoscenza viva che non ci assolve soltanto dei benefici ricevuti, ma che costringe i nostri amici a esserci obbligati, e a ripagarci di ciò che ad essi dobbiamo.
È più vergognoso diffidare dei propri amici che esserne ingannato.
I deboli non possono essere sinceri.
Le persone che ci donano la loro piena confidenza credono per questo di avere diritto alla nostra. Ciò è un errore: coi regali non si acquistano diritti. La familiarità del superiore irrita, perché non può essere ricambiata.
La gente ricca riceve molti più regali di quella povera; e quello che deve proprio comprare, lo ha sempre molto più a buon prezzo.
Secondo una coscienza messa sull'avviso, nessun dono dovrebbe essere offerto come spettacolo. Non appena è offerto allo sguardo, il dono diventa precario e sospetto.
Amare, non è donare qualche cosa, ma soprattutto donare qualcuno. Tu amerai se ti donerai o se ti unirai interamente ai tuoi doni, anche i più materiali.
Dal dono gratuito dipende l'esistenza stessa di ciò che fa la società, cioè a dire la relazione sociale, sia particolare sia generalizzata.
Tutto ciò che non viene donato va perduto.
Il dono, il vero dono è così: annientarsi sino all'ultima favilla.
I regali fatti agli amici non sono preda del fato: avrai soltanto le ricchezze che hai donato.
Nei migliori dei casi uno regala quello che gli piacerebbe per sé, ma di qualità lievemente inferiore.
Login in corso...